"Nessuno mi può giudicare"... Nemmeno Instagram?
Riflessioni per preservare il nostro "benessere digitale" dai possibili effetti negativi di Instagram
Foto di cottonbro studio-Pexels |
Sentiamo sempre più spesso parlare di un aumento di conseguenze negative riguardo al cattivo uso dei più svariati social network, fenomeno che interessa non solo gli adolescenti ma anche gli adulti.
Entrare nel mondo di Instagram
Ormai da qualche anno, tra i social network più utilizzati a livello globale, sentiamo parlare di Instagram.
Questa piattaforma è in continua evoluzione e permette agli utenti di pubblicare foto sul proprio profilo in maniera semplice ed intuitiva, ma le sue funzioni non finiscono qui.
Maggiori informazioni su Instagram qui
La chiave di Instagram sembrerebbe quindi "condividere". Condividere momenti passati, ma anche anche in tempo reale: dove si è, cosa si fa, con chi si va d'accordo, che musica si ascolta, cosa si mangia, se si è ad una festa o in qualche isola tropicale...
Incorriamo così in un problema non banale: ciò che condividiamo e che vediamo sui profili altrui è la vita vera? Qual'è la relazione tra "vita virtuale" e vita reale?
Dobbiamo sempre ricordarci che ciò che vediamo sui social è ciò che le persone scelgono di mostrarci ed è in ogni caso solo una parte della loro vita; questo ha inevitabilmente delle conseguenze sul nostro modo di considerare gli altri e noi stessi.
Un altro aspetto alla base di questo social network, presente fin dalla sua nascita, è la possibilità di esprimere l'apprezzamento di un contenuto: il like. Senza neanche accorgersene "ricevere tanti like" diventa la conferma che ciò che siamo, ciò che facciamo, e non più solo ciò che mostriamo, va bene ed è accettato.
Pensiamo quindi a che cosa potrebbe succedere a molte persone nel notare di ricevere pochi like; secondo questo ragionamento potrebbero arrivare alla conclusione che ciò che fanno e ciò che sono non abbiano valore.
Il tutto si complica da quando Instagram è diventato anche un modo per chattare, fare dirette, lavorare, modificare la propria immagine...
Vediamo quindi come possiamo fare in modo che sia la tecnologia ad adattarsi ai nostri bisogni, alle nostre esigenze e al nostro benessere, e non viceversa noi ad essere dipendenti e sopraffatti dai social network.
Prevenire e contrastare l'insoddisfazione corporea
Foto di Liza Summer: https-Pexels |
Da sempre i media propongono ideali di bellezza a cui ispirarsi, ma i social network amplificano la comparsa di sentimenti di inadeguatezza.
Per affrontare queste sensazioni innegabili, che seppur in misura differente colpiscono ognuno di noi, è interessante sapere che stanno nascendo numerose iniziative, anche sulla piattaforma stessa, dalle quali sicuramente si può prendere spunto per combattere l'insoddisfazione corporea.
Un movimento che si fa sempre più strada è il body positivity: numerose ragazze hanno deciso di ribellarsi ai tabù e ai canoni della società pubblicando sui social i loro corpi reali, senza filtri , con una particolare attenzione all'accettazione del proprio corpo ma anche di quello degli altri. Questo fenomeno chiama in causa diversi aspetti delicati della vita e spinge le persone a condividerne anche limiti e i difetti facendoli diventare punti di forza e rendendo i social uno strumento positivo, di confronto e sostegno.
Uno studio ha indagato l'effetto di un altro trend che consisteva nel postare foto di "instagram vs reality", quindi di accostare foto ritoccate a foto reali.
I risultati hanno dimostrato come il vedere foto reali o foto di confronto "instagram vs reality" fosse correlato ad una diminuzione dell'insoddisfazione corporea, fattore che invece aumentava nell'esposizione a foto di corpi ideali.
Verso un utilizzo attivo del proprio tempo
Un altro aspetto che è stato ampiamente studiato, riguarda il fatto che più tempo passiamo sui social, maggior malessere sperimentiamo.
Dagli studi emerge che la causa del "lato oscuro di instagram" è l'utilizzo passivo del social, che indica lo scorrere senza obiettivi le foto e i video nella home, perdendo la concezione del tempo e non ricordando nemmeno i contenuti visualizzati.
Questo utilizzo passivo del tempo sui social non può che portare a sentimenti di frustrazione e impotenza.
Questo sembrerebbe legato anche ad un estraniarsi dalla vita reale per stare sui social a guardare la vita degli altri.
Come non perdersi quindi la vita vera? Come far andare coerentemente d'accordo la nostra quotidianità con instagram?
Ecco alcuni consigli pratici che riassumono ciò che abbiamo detto:
1. Segui profili che ti fanno stare bene, che mostrano la realtà e che trattano argomenti interessanti: ti consiglio ad esempio Giorgia Colella, Francesca Mittoni, Elena e Maria Chiara Paoloni; in base a ciò che ti è più vicino seleziona chi seguire, noterai che alcuni profili possono realmente farti stare bene.
2. Prova a non usare filtri e a non modificare le foto: ritoccare i propri difetti e non mostrarli sul profilo, non li cancellerà dalla vita reale, inoltre se ti abitui a vederti senza imperfezioni sarà sempre più difficile accettarti nella realtà.
3. Tieni traccia di ogni volta in cui ti paragoni agli altri e cerca di accettare questa cosa e andare avanti, sicuramente alla base di questo vi è un lavoro su sè stessi da portare avanti o da iniziare. Se a volte ti senti inadeguato saprai che è normale e potrai concentrarti su ciò che è davvero è importante.
4. Inserisci un timer (Instagram lo fornisce) che ti avvisi quando superi un tempo di utilizzo del social da te impostato. In alternativa, puoi aprire Instagram in determinate fasce orarie.
5. Cerca di utilizzare in maniera attiva il tuo profilo, arricchiscilo di contenuti che ti interessano , di momenti che un giorno vorrai guardare e ricordare perchè veri ricordi e non solo apparenza.
6. Sfrutta gli strumenti che Instagram di mette a disposizione, come la possibilità di mostrare alcuni contenuti ai soli amici stretti, o di impostare un profilo privato.
7. I social non sono la vita reale, ripetitelo sempre e soprattuto ricordatelo quando ti senti felice e ti dimentichi di postarlo sui social, perchè quella è probabilmente la vera felicità.
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